Seleziona la Lingua

Iscrizione Newsletter

Visite

53632
OggiOggi26
IeriIeri118
SettimanaliSettimanali26
MensiliMensili1162
GiornaliereGiornaliere53632

Data e Ora

lunedi 11 novembre 2024 04:44

Avviso

Il Palio della Befana nel sacco

Dedicato al quartiere di San Giovanni a Teduccio, nel suo impegnativo e laborioso lavoro, pubblicando il testo “Storia di una borgata napoletana”, Padre Cristoforo Lucarella volle dare alle future generazioni la testimonianza della riscoperta di un passato ricco di vicende storiche, evidenziando gli aspetti peculiari per valorizzarli al presente e per il futuro, quale utile e prezioso retaggio pervenutoci dagli antenati.
E noi che riteniamo di aver compreso appieno il lavoro grandissimo che Padre Lucarella ha reso al quartiere, nel suo lungo esercizio di sacerdozio, vogliamo che le future generazioni abbiano a continuare a scrivere nuovi e piu originali eventi che possono manifestarsi nel quartiere.
I cittadini dell’ultima generazione, leggendo il testo di Padre Lucarella, a pag. 681, potranno conoscere che il nostro quartiere celebrava la “corsa dei cavalli ”: evento che si vuole risalga agli inizi del 1800, quando cioe il Corso San Giovanni a Teduccio serviva come pista di allenamento, di esercizio alla scuola di equitazione borbonica, che aveva la sua grande scuderia al Borgo Loreto.
Al ritorno nella loro sede, le bestie, ammaestrate ad un segnale di sparo, si rimettevano spontaneamente a correre e rientravano nella loro scuderia.
La corsa dei cavalli ” fu soppressa nel 1952 per motivi di ordine pubblico, essendosi verificati vari incidenti per una allegria frenetica ed imprudente che invadeva un po’ tutti coloro che, numerosi, accorrevano, anche da fuori zona, per godersi i pochi minuti del passaggio dei cavalli furiosi.
La giornata della “ corsa ” aveva il suo momento forte nella “celebrazione ” del pranzo, che era preparato dalla vigilia a cui erano invitati presente ed amici di fuori zona per condividere a mensa quella gaiezza ed esultanza, che serviva a cementare il vincolo della parentela o dell’amicizia.
Un particolare menu del pranzo rinnovava la storia dei tempi passati.
Perche tutti questi ricordi di quei tempi?
Perche la storia, nel suo rinnovarsi e alla ricerca di nuove tradizioni piu attuali e piu percorribili.
Il Palio e nato nell’ anno 2004 per riunire, seppure svolgendo una contesa, le contrade del quartiere di San Giovanni a Teduccio.
A ricordo delle “ contrade ” la nostra Organizzazione sociale ha fatto affiggere sulle mura adiacenti delle Comunita Religiose, dieci segnaletiche in marmo perche il progetto possa simboleggiare la fratellanza la solidarieta e la pace.
Un giorno non lontano, quello che sto per raccontare, l’ho sognato ma, prima di poterlo descrivere, penso sia opportuno andare indietro nel tempo. Infatti, credo di poterVi parlare solo per un attimo di Colui che governa e custodisce la nostra terra. Tutti avrete capito che sto parlando di Gesu bambino.
Voi tutti sapete che quando Gesu nacque, nel giorno di Natale i tre Re Magi gli portarono ORO, INCENSO e MIRRA.
Da quel giorno tutti gli uomini pensarono di trovare il modo per ricordare di omaggiare Gesu e cosi nacque la leggenda della Befana.
Avrete compreso che la Befana rappresenta la figura dei tre Re Magi.
Essa, portando doni ai bambini, vuole far ricordare a tutti noi che chi li riceve deve avere il cuore puro cosi come lo teneva Gesu bambino.
Quella vecchietta, nel giorno dell’Epifania, porta i doni ai bambini, calandosi dal camino, lasciandoli nelle calze e nelle scarpe.
La Befana scompare dalla nostra immaginazione solo quando il suo sacco diventa vuoto.
Dopo quel momento ogni bambino ricorda solo il dono e non si accorge che quella vecchietta ha fatto mille sacrifici per arrivare a portarli.
E’ qui che voglio fare aprire bene i Vostri occhi per farVi vivere la leggenda che ho sognato: quella che nessun bambino conosce ancora e che Voi potrete vivere in prima persona perche quel sogno, in un disegno di tempi ben prestabiliti, sara per Voi realta.

La leggenda che sto per raccontarVi, chissa un giorno la racconterete ai vostri figli. Ecco che Vi racconto la leggenda che ho sognato e che Voi vivrete.
“In Via Domenico Atripaldi di San Giovanni a Teduccio, (un uomo che ho avuto il piacere di conoscere: e stato un esempio per la mia vita interiore e di professionista, anche perche ho il piacere di averlo avuto nel mio studio di consulenza aziendale per molti anni, antifascista per eccellenza ed esempio di uomo da imitare), il 6 gennaio, gia dalle prime ore del mattino, sono disposti dieci grandi camini, all’interno dei quali, per magia, c’e ancora la Befana.
Strano ma vero, il sogno che Vi segnalo, Vi fa capire, io non so spiegarmelo, che tutte le dieci Befane erano ancora li, nei loro camini.
Probabilmente tutte stanno pensando ad una storia da far vivere ancora perche ritengono di poter essere ancora le protagoniste, per tutta quella giornata.
Vedo i dieci camini tutti uguali ma di colori differenti ed ai miei occhi sembra un sogno.
Avverto che ogni Befana appartiene ad una Comunita Religiosa del quartiere di San Giovanni a Teduccio: e una sensazione straordinaria.
Probabilmente, penso, la Madonna delle Grazie e scesa su San Giovanni a Teduccio e vuole far ricordare a tutti i suoi cittadini che le Comunita Religiose sono tutte unite per far vivere alle fanciulle e ai fanciulli una giornata di spensieratezza.
Ma il mio sogno si circonda di una realta inconfutabile perche a far muovere tutto quello che ho sognato si potra realizzare, come se fosse stato scritto in un disegno scritto da Dio, grazie al grande impegno di Padre Franco Perna, un Sacerdote che vive in una Contrada molto difficile, difficolta sicuramente maturate a motivo della grande differenza sociale fatta germogliare da una classe politica passata che ha voluto forse emarginare o quasi, ghettizzare, certe persone che hanno diritto di vivere anch’essi una vita dignitosa ed onesta: proprio su questo campo Padre Franco Perna esercita un lavoro laborioso e di grande valore per il quartiere.

Ma tralasciamo questo problema, in questo sogno, perche ci sono altri ordini, specie gli enti locali, che devono utilizzare una politica sociale per risolvere queste realta, per riprendere il nostro discorso sulle sensazioni del giorno della Befana.
Le dieci Comunita Religiose dei dieci Camini rappresenteranno dieci Contrade del quartiere. Esse sono:
- Madonna del Soccorso
- Sacro Cuore
- Carmine
- San Giovanni Battista
- Madonna della Villa
- San Giuseppe e Madonna di Lourdes
- Immacolata
- Casale
- Sannicandro
- Famiglia di Maria

Le dieci Comunita Religiose dei dieci Camini rappresenteranno dieci Contrade del quartiere. Esse sono:
Alle ore 08,45 circa di quella giornata tutte le dieci Befane escono quasi simultaneamente dai propri camini. In quel preciso istante, a gruppo di cinque fanciulle, cinquanta fanciulle si dirigono verso il cammino della propria Comunita Religiosa.
In quel momento incomincia la magia.
Le dieci Befane invitano le cinquanta fanciulle in maniera che, a gruppo di cinque, possano entrare nei camini.
Nessuno dei presenti, all’esterno dei camini, puo mai pensare cosa possa accadere da quel momento.
Alle ore 10,45 circa, quando le cinquanta fanciulle, escono, a gruppo di cinque, dai propri camini, tutti i passanti incominciano a comprendere cosa sia successo.
Una grande magia. Cosi, senza che nessuno abbia mai potuto immaginare, e avvenuto veramente una grande e stupenda magia. In quelle due ore circa, difatti, ogni Befana si e svestita dei propri abiti ed ha dato alle proprie cinque fanciulle della propria contrada le sue sembianze. E dopo che tutte le cinquanta piccole befane sono completamente uscite dai camini, tutti si accorgono che esse, invece di tenere il sacco sulle spalle, lo tengono ai loro piedi e, aperto, all’altezza della propria vita. Probabilmente, magicamente, avranno pensato di fare qualcosa e, tutti insieme, pensano di fare una corsa nei propri sacchi. E poiche ognuno di esse, per gruppi di cinque fanciulle, hanno dei colori diversi, nasce spontaneo in loro di organizzare un Palio, una gara cioe che consentira loro di vincere qualcosa … un drappo. E vicino ad ogni gruppo di cinque fanciulle, vestite da befana, appare un fanciullo vestito da Braccio di Ferro.
Lui rappresentera l’aiuto alle Befane durante la corsa, nel caso queste inciampino lungo la “ contesa ”.
 Alle ore 11, 15 tutte le fanciulle sono disposte sulla linea di partenza. Esse poi si disporranno a distanza di 40 mt. l’una dall’altra per percorrere, a staffetta, 200 mt. Cosi si disporranno le 10 contrade appartenenti alla Comunita Religiose:
ABBINAMENTI DI COLORI (Avvenuto il 29/12/03)
CONTRADA

1. Madonna del Soccorso Rosa
2. Carmine Pesca
3. San Giuseppe e Madonna di Lourdes Rosso
4. San Giovanni Battista Viola
5. Sannicandro Giallo
6. Casale Arancione
7. Sacro Cuore Verde scuro
8. Immacolata Celeste
9. Madonna della Vela Blu
10. Famiglia di Maria Verde acqua

Dietro ad ogni fanciulla si preparera il proprio “Braccio di Ferro”. Le prime cinque fanciulle appartenenti alle prime cinque Contrade, dopo aver percorso i primi 40 metri dovranno accostarsi sulla destra (i numeri da 1 a 5) e le ulteriori 5 fanciulle delle altre Contrade dovranno accostarsi sulla sinistra (i numeri da 6 a 10) della strada. E per tutto il percorso andra avanti cosi perche solo cinque fanciulle arriveranno all’arrivo per vincere “Il Palio della Befana …. nel Sacco”.
Lungo il percorso si segnaleranno cinque righe lungo i due dati della strada: la prima segnalera la partenza, la seconda a 40 mt., la terza a 80 mt., la quarta a 120 mt., la quinta a 160 mt., e l’arrivo a 200 mt.
La partenza sara assicurata da una persona che, forse con un megafono, dara il via alla corsa coadiuvata da altre due persone. All’arrivo ci saranno 3 persone che indicheranno chi vincera il Palio. Ogni fanciulla, dopo aver percorso i suoi 40 mt., deve lasciare alla propria amica befana successiva il vessillo della propria contrada e, solo in possesso del testimone, la seconda befana potra percorrere i propri 40 metri di corsa. E cosi fino all’arrivo. E tutte le fanciulle comprenderanno, cosi, che, osservando l’ordine, potranno dare al PALIO un regolare svolgimento e comprendere, alla fine, che quando il PALIO si sara concluso ognuna avra dato il contributo per aver allargato l’orizzonte della leggenda della Befana ad altri avvenimenti.
Ma quello che Vi ho indicato e solo una parte del mio sogno che Voi tutti vivrete perche tutto quello che avverra prima e dopo il Palio mi riservo di potervelo raccontare quando “il Palio della Befana ….nel sacco” sara terminato e le emozioni, poi, che ci avra lasciato dentro al nostro cuore …. le potremo scrivere insieme”.

                                                                        Francesco Gentile

Oasi Felice Onlus




Powered by Pasquale Del Vecchio - pasdelv@libero.it